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  • L’ipertensione arteriosa aumenta il rischio di morte per infarto miocardico ed ictus. Partendo da 120/80 mmHg questa probabilità raddoppia per ogni aumento di 20 mmHg della pressione sistolica e di 10 mmHg della pressione diastolica. Se non trattato, questo disturbo diventa un killer silenzioso per la sua capacità di danneggiare il cuore e i vasi in maniera costante e progressiva, talvolta senza dare sintomi.

  • Un semplice numero che dà accesso a molte informazioni sulla salute. Il numero di battiti che il cuore compie in un minuto per anni è stato appannaggio solo dei medici o dei preparatori atletici. La recente diffusione di dispositivi biometrici indossabili (wearables) capaci di misurare i battiti in ogni momento ha contribuito alla diffusione di una nuova tendenza. Al giorno d'oggi moltissime persone conoscono i loro trend diurni e notturni e monitorano con efficacia questo dato. 

  • Camminare è la forma più sottovalutata di movimento fisico e merita di essere inserita come integrazione di un’ampia varietà di esercizi. Questa attività non solo apporta benefici all’apparato cardiorespiratorio ma è capace di migliorare il tono dell’umore e ridurre il rischio di infortuni.

  • L'HRR (heart rate recovery) indica la velocità con cui si riduce la frequenza cardiaca dopo uno sforzo intenso. Durante l’attività fisica il cuore aumenta significativamente i battiti grazie alla stimolazione della branca simpatica del sistema nervoso autonomo. Invece al termine dell’esercizio il graduale ripristino della frequenza cardiaca (FC) è dovuto alla riattivazione del sistema nervoso parasimpatico mediato dal nervo vago.