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Cosa accomuna Steven Spielberg, George W. Bush e l’Imperatore Adriano?

Prevenire lo sviluppo delle malattie del cuore è il mio obiettivo principale ma quando questo non è possibile cerco di individuare le condizioni pericolose quando si trovano allo stadio iniziale. Oltre ai fattori di rischio, tradizionali e non, ci sono una serie di indizi che un medico non dovrebbe sottovalutare.

Generalmente la disfunzione erettile compare 5 anni prima di un infarto. Anche la claudicatio intermittens rappresenta un campanello d’allarme: un dolore muscolare crampiforme che colpisce il polpaccio durante la deambulazione per poi recedere a riposo. Questi due fenomeni condividono alterazioni patologiche come una diffusa vasculopatia e una disfunzione circolatoria.

Sapevi che anche una precoce comparsa di capelli bianchi può rappresentare un indizio per conoscere lo stato delle coronarie? Questi soggetti, infatti, potrebbero avere una minore resistenza allo stress ossidativo, un marker che favorisce anche il processo di aterosclerosi.

Attenzione ai portatori del segno di Frank

Il segno di Frank indica la presenza di una piega o solco sul lobo auricolare. Può essere monolaterale o bilaterale e si associa con un aumentato rischio di cardiopatia ischemica. Questa caratteristica non è mai presente dalla nascita e in genere compare dopo la terza decade di vita. Teoricamente la pericolosità di questo segno cambia in base alla presenza su entrambe le orecchie, all’inclinazione, alla lunghezza ed alla profondità. Questo è il singolo fattore che accomuna Steven Spielberg, George W. Bush e l'Imperatore Adriano.

Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, le orecchie possono rappresentare una finestra sul cuore?

Il primo studio che si interessò a questa correlazione fu pubblicato sul New England Journal of Medicine nel marzo del 1974. Da allora centinaia di pubblicazioni hanno cercato di comprendere i meccanismi alla base di questa peculiarità. Tra i maggiori indiziati troviamo i problemi circolatori ma anche un’alterazione del metabolismo del collagene, la proteina più abbondante nei vasi sanguigni. Quest’ultima teoria è stata avanzata per la prima volta da Linus Pauling, unica persona ad aver mai vinto due premi Nobel non condivisi.

Ci aiuta davvero nella diagnosi di un problema alle coronarie?

Nel corso del tempo i ricercatori hanno cercato di definire le misure statistiche e i criteri che permettono di capire se il segno di Frank possa essere davvero utile per i clinici. La sua sensibilità (capacità del test di identificare correttamente i pazienti affetti dalla malattia) varia tra il 60 e il 75%, mentre la specificità (capacità del test di identificare correttamente quelle persone che non hanno la malattia) si attesta intorno al 57%. Sicuramente questi risultati non rendono il segno infallibile ma allo stesso tempo non ci permettono di trascurarlo, soprattutto nell’ambito di un inquadramento globale di un individuo.

L’80% delle malattie cardiovascolari può essere prevenuto

Per questo motivo è importante arrivare ad una diagnosi precoce sfruttando tutti i mezzi a nostra disposizione. Chiunque presenti uno tra i segnali precedentemente descritti deve impegnarsi a modificare il proprio stile di vita. La ricerca di calcio a livello coronarico in questi pazienti può aiutare i medici a stabilire l’intensità dei trattamenti preventivi.

Come affermava Benjamin Franklin: “Un'oncia di prevenzione vale una libbra di cure”

PS per approfondire scarica le guide:

"Tutto quello che devi sapere sul Calcium Score"
"Nutrizione per le malattie cardiovascolari"

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