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  • L’ipertensione arteriosa aumenta il rischio di morte per infarto miocardico ed ictus. Partendo da 120/80 mmHg questa probabilità raddoppia per ogni aumento di 20 mmHg della pressione sistolica e di 10 mmHg della pressione diastolica. Se non trattato, questo disturbo diventa un killer silenzioso per la sua capacità di danneggiare il cuore e i vasi in maniera costante e progressiva, talvolta senza dare sintomi.

  • Ho inserito nel titolo una domanda apparentemente retorica, considerando che tutti respiriamo fin dalla nascita. In realtà poche persone riescono a respirare in maniera efficace per l’organismo.

  • Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inquinamento atmosferico rappresenta “il più importante fattore di rischio ambientale per la salute umana”. Infatti la probabilità di sviluppare malattie croniche è direttamente proporzionale alla dose di sostanze nocive inalata. Per questo motivo è molto importante conoscere con precisione le concentrazioni atmosferiche di polveri sottili, biossidi di azoto e ozono. Per fortuna, di recente, la sensibilizzazione sull’argomento sta aumentando e ottimisticamente potremo vedere i primi risultati sulla qualità dell’aria entro qualche anno.

  • L’ipertensione arteriosa è un problema che interessa un italiano su tre. Si tratta di un killer silenzioso per la sua capacità di danneggiare il cuore e i vasi in maniera costante e progressiva, talvolta senza dare sintomi. Le recenti scoperte sulla relazione tra sonno e pressione alta sono la conseguenza della maggiore attenzione che negli ultimi anni è stata dedicata alla scienza del riposo notturno. In particolare, uno studio pubblicato sulla rivista Hypertension ha dimostrato come la qualità del sonno incida sui valori pressori.

  • Come è successo per il colesterolo e per il sole, anche il sale ha guadagnato una brutta reputazione negli ultimi anni. Tale giudizio è figlio di studi epidemiologici che dimostrerebbero gli effetti negativi di questo nutriente fondamentale. Il risultato è che tra le raccomandazioni nutrizionali più acclamate troviamo quella relativa alla riduzione del consumo di sale al fine di ridurre il rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. Nonostante questo, i Giapponesi - i più grossi consumatori di sale al mondo - continuano ad essere tra i popoli più longevi. 

  • L’aglio è una pianta erbacea perenne e rappresenta uno dei rimedi più antichi e diffusi della medicina popolare. Il suo utilizzo viene raccomandato frequentemente anche nel Papiro di Ebers, il più antico testo medico che ci sia pervenuto, risalente al 1500 a.c. D’altronde gli Egizi sono stati i più grandi consumatori di aglio nella storia ed attribuivano delle proprietà divine a questa pianta. Nell'Antica Grecia invece era un dopante naturale: gli atleti consumavano grandi quantità per migliorare la performance sportiva.