In molti casi è semplice decidere se un paziente necessita di un farmaco per ridurre i livelli di colesterolo. Non ho dubbi e prescrivo una statina se il paziente ha una cardiopatia già documentata, se il paziente è diabetico ad alto rischio o in caso di predisposizione genetica ad avere una elevata concentrazione di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia familiare). Queste sono le condizioni in cui l’approccio farmacologico rappresenta lo stato dell’arte e non solo perché riduce i valori fino a far scomparire l’asterisco dai vostri esami di laboratorio.
L'uso scorretto dei farmaci è un problema serio
Purtroppo queste molecole vengono assunte anche da molte persone senza problemi di cuore, in assenza di una diagnosi di diabete o di una particolare predisposizione genetica. In questi casi sottoporsi ad un test per la rilevazione del calcium score può determinare il reale bisogno di una terapia farmacologica. Una TAC senza mezzo di contrasto che permette di ottenere rapidamente (in meno di 5 minuti) numerose immagini di sezioni del cuore al fine di valutare se c’è un accumulo di calcio nelle arterie del cuore. Un software calcolerà in seguito il calcium score - il punteggio del calcio coronarico - un dato oggettivo e riproducibile nel tempo. Il calcio, di per sé, non è pericoloso ma segnala la presenza di una placca aterosclerotica con diversi anni di anticipo dalla sua manifestazione clinica: per questo si parla di aterosclerosi subclinica. Questa è un’informazione molto importante perché in ⅓ dei casi l’aterosclerosi non dà segno di sé ed esordisce direttamente causando una morte improvvisa cardiaca. Il calcium score comunica la presenza di un problema molto prima di un test da sforzo, di un ecocardiogramma da stress o di una scintigrafia. Si tratta di un esame molto accurato perché più del 90% delle placche aterosclerotiche contiene calcio. Il concetto di volume della placca aterosclerotica si rivela molto più utile del grado di ostruzione delle arterie del cuore. Questo perché la maggior parte delle placche che si rompe, provocando un infarto, non lo fa in maniera direttamente proporzionale al grado di stenosi delle arterie coronarie. Ci sono meccanismi sottostanti, come quello infiammatorio, che aumentano il grado di “stress” a cui è sottoposta una placca e che sono correlati all’accumulo di calcio nella parete di un’arteria.
Un test semplice ma salvavita
Mi piace utilizzare il termine “mammografia” del cuore perché questa TAC, a differenza delle TAC tradizionali, espone ad una dose minore di radiazioni, paragonabile a quella di una mammografia. Inoltre questi due esami sono accomunati dall’elevato potere di screening, letteralmente capace di salvare delle vite. Un primo valore basale andrebbe ottenuto in uomini e donne, rispettivamente al compimento dei 45 e dei 55 anni in modo da poter organizzare il follow-up e personalizzare gli interventi sullo stile di vita. Inoltre con questo test possiamo identificare in maniera più precisa le persone da tutelare e "scagionare" alcuni precedentemente definiti ad alto rischio. Secondo recenti pubblicazioni la metà di chi assume statine potrebbe non averne bisogno. Questo il clamoroso risultato Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA) dopo aver studiato circa 5000 individui in terapia.
In accordo con le ultime raccomandazioni solo a partire dai pazienti a rischio intermedio con calcium score superiore a 100 sarà necessario intervenire con la farmacologia per ridurre le probabilità di avere un infarto. Invece cosa succede se un paziente che sta assumendo le statine scopre che il suo calcium score è pari a 0? In questo caso il rapporto rischio/beneficio non è più favorevole e non giustifica una terapia.
Ulteriori considerazioni
- Assumere un integratore a base di calcio non aumenta il calcium score
- Se hai avuto un infarto o hai subito un intervento di bypass aorto-coronarico o un’angioplastica il test non aggiunge nessun valore e non è consigliato
- Poiché l’accumulo di calcio è un processo lento, in presenza di un punteggio <100 non c’è bisogno di frequenti ripetizioni
- Il calcium score è solo uno dei fattori che permette al tuo medico di calcolare il rischio cardiovascolare
- L'assunzione di antiossidanti 45 minuti prima del test riduce l'impatto delle radiazioni ionizzanti
- Un calcium score pari a 0 non autorizza a condurre una vita sregolata
Qualunque sia il tuo calcium score, non allarmarti. L’accumulo di calcio non è avvenuto da un giorno all’altro ma rappresenta il risultato di diversi fattori.
La TAC per il calcolo del calcium score e l’angio TAC coronarica sono la stessa cosa?
No, sono due esami diversi. L’angio TAC delle coronarie implica l’infusione di mezzo di contrasto ed utilizza una dose maggiore di radiazioni per conoscere con precisione l’anatomia delle coronarie e non solo la quantità di calcio. Per questo motivo andrebbe richiesta solo in presenza di un rapporto rischio/beneficio a favore. Questo avviene nei casi in cui un paziente presenta dei sintomi tipici di un problema alle coronarie o in presenza di risultati dubbi riportati dopo un esame sotto sforzo.
É tempo di innovare la prevenzione cardiovascolare
L’attuale metodo utilizzato per la stratificazione del rischio cardiovascolare è basato sui risultati dello studio Framingham. Questo modello si è dimostrato obsoleto perché capace di identificare solo il 70% degli individui a rischio. Dopo tutto, la maggior parte degli infarti si verifica in individui considerati a rischio basso o intermedio secondo i punteggi attualmente in uso, che non tengono in considerazione molti dei nuovi fattori di rischio cardiovascolare. Il calcolo del calcium score, quando inserito nei moderni calcolatori del rischio, migliora la precisione delle classificazioni. Per questo motivo utilizzo con tutti i miei pazienti questo punteggio dopo l’esecuzione della TAC.
Cos'aspetti ad ottenere uno tra i più importanti numeri del tuo cuore?
PS per approfondire:
Scarica la guida "Tutto quello che devi sapere sul Calcium Score"
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